Noci Brasiliane

FEBBRAIO: MESE DELLA SALUTE DELLA TIROIDE

Attraverso un buon stile di vita è possibile supportare la nostra salute sostenendo il sistema immunitario ed endocrino, quindi mantenendo una mentalità positiva, facendo quotidianamente movimento e ultimo, ma non per ultimo, scegliendo con cura la propria alimentazione. Nel caso di patologie vere e proprie infatti l’attenzione a quello che portiamo in tavola assume un ruolo di più che importante.

In presenza per esempio di problematiche di disfunzione della ghiandola tiroidea esistono dei cibi che possono aiutarci nel raggiungere un equilibrio.

Il primo pensiero è rivolto allo iodio, un minerale fondamentale per la funzionalità di questa ghiandola in quanto componente strutturale degli ormoni tiroidei, ma un altro minerale particolarmente importante per il metabolismo degli ormoni tiroidei è il selenio. Questo minerale si trova nel terreno e nelle rocce, si accumula nelle piante ed entra così nella catena alimentare. Il selenio è presente nella maggior parte degli alimenti ed in particolare nelle noci, soprattutto le noci brasiliane. Ed è proprio di questi ultimi frutti che vogliamo parlarVi nel nostro articolo di oggi.

Le chiamiamo noci brasiliane o noci dell'Amazzonia, oppure brazil nut (questo il loro nome commerciale internazionale). Sono i frutti di un grande albero amazzonico, la Bertholletia excelsa e probabilmente sono l'unica tipologia di frutta secca che viene raccolta esclusivamente da aree naturali, senza coltivazione.

Il loro albero, chiamato anche noce del Brasile, può raggiungere un'altezza di 50 metri e vivere fino a circa 300 anni. Si trova solo nelle zone amazzoniche perché solo lì esistono degli insetti impollinatori capaci di infrangere i suoi resistenti semi legnosi. Produce dei grandi frutti simili alle più conosciute noci di cocco rompendo i quali all’interno si trovano fino a 20 noci brasiliane con il guscio. Ciò che noi consumiamo sono quindi i semi dei frutti di questo albero.

Questi frutti presentano un contenuto calorico elevato, pari a 656 calorie circa per 100 grammi di prodotto e contengono buone quantità di vitamine, antiossidanti e sali minerali.

Sono infatti una fonte di acido oleico che aiuta ad abbassare il colesterolo LDL e ad innalzare i livelli di colesterolo HDL, contengono vitamina E (circa 7,87 mg di vitamina E ogni 100 grammi – la vitamina E è potente antiossidante liposolubile che permette di mantenere l'integrità delle mucose e delle membrane cellulari, oltre che per proteggere la pelle dall'azione dei radicali liberi) e sono ricche di vitamine del gruppo B, come tiamina, riboflavina, niacina, folati e vitamina B6 che contribuiscono al metabolismo.

In particolare, le noci brasiliane presentano un livello eccezionale di selenio, pari a 1917 microgrammi per 100 grammi di prodotto, ben oltre le dosi giornaliere raccomandate.

Il selenio (Se) è un oligoelemento esistente in natura la cui presenza nell’organismo umano è fondamentale per il funzionamento di molti processi vitali. La principale fonte di reperimento di selenio per l’uomo è l’alimentazione. La presenza di selenio è vitale in quanto questo elemento possiede funzioni di tipo difensivo e regolatorio nel nostro organismo.

Esistono almeno trenta seleno-proteine ma quelle più importanti possono essere ridotte a tre:

a) la glutatione-perossidasi: enzima con azione antiossidante, in grado di ridurre gli effetti tossici dei radicali liberi, di ridurre la morte cellulare per apoptosi e di modulare la sintesi della tireoglobulina(TG) e degli ormoni tiroidei (T4, T3);

b) la iodiotironina deiodinasi: rappresentata da una famiglia di enzimi, noti anche come desiodasi (D1, D2, D3). Ciascuna isoforma ha una differente distribuzione tissutale e determina l’attivazione, o l’inattivazione, degli ormoni tiroidei a livello dei diversi organi. La presenza di selenio in concentrazione plasmatica sufficiente è fondamentale per il funzionamento di questi enzimi e, conseguentemente, per la produzione di ormone tiroideo attivo (T3).

c) la tioredoxina reduttasi: ha un’azione ossido-riduttiva per cui protegge dallo stress ossidativo.

Appare pertanto evidente che i principali enzimi per il cui funzionamento è necessaria la presenza di selenio, esplicano la loro azione nel metabolismo tiroideo. Non a caso, infatti, la tiroide è il tessuto umano in cui vi è la più alta concentrazione di selenio ed al suo interno la concentrazione di selenio può rimanere stabile anche per molto tempo, indipendentemente dall’introito dietetico e dalla disponibilità nell’organismo. Altri studi, inoltre, hanno dimostrato che a bassi livelli ematici di selenio corrisponde un aumento dello stress ossidativo e del danno a livello del tessuto tiroideo, con riduzione della produzione degli ormoni tiroidei e conseguente ipotiroidismo.

E’ probabile, pertanto, che una carenza di selenio possa innescare e mantenere una tiroidite autoimmune in pazienti predisposti allo sviluppo della malattia.

Molti studi sulle disfunzioni tiroidee dimostrano che nelle tiroiditi autoimmuni la somministrazione di selenio può determinare un significativo calo del titolo anticorpale (anticorpi anti TPO) ed una stabilizzazione del quadro ecografico. Pertanto da questi studi emerge che è probabile che la supplementazione di dosi fisiologiche di selenio possa essere in grado di prevenire il peggioramento della funzione della ghiandola specie nelle tiroiditi autoimmuni. Questi risultati sono spiegabili sulla base di un’azione regolatoria diretta del selenio sul sistema immunitario, come dimostrato da altri studi presenti in letteratura scientifica.

Negli ultimi anni, nella popolazione europea si è evidenziata una riduzione dell’introito di selenio con la dieta (in quanto gli alimenti ne sono sempre meno ricchi per motivazioni legate alle modalità di coltura dei campi).

In questa ottica gli alimenti che contengono questo importante minerale diventano un importante complemento alimentare per chi soffre di problematiche tiroidee. Mangiare un paio di noci brasiliane al giorno può aiutarci ad arricchire la nostra dieta di selenio.

Oltre al selenio, le noci brasiliane presentano buoni livelli di altri sali minerali, come rame, magnesio, manganese, potassio, calcio, ferro, fosforo e zinco.

In Italia le noci del Brasile si trovano al supermercato, nelle botteghe del commercio equo e nei negozi di prodotti biologici, in erboristeria e su internet. Vengono spesso messe in commercio ancora con il guscio. Per estrarre il seme le noci vanno messe in forno caldo per almeno un quarto d'ora oppure surgelate. Grazie allo “shock termico” il guscio verrà via facilmente. E’ meglio acquistare noci brasiliane crude, con o senza guscio, ma esistono anche noci dell'Amazzonia tostate e salate.

Possono essere mangiate da sole, come snack, oppure possono essere introdotte in cucina per preparare diverse ricette, per esempio il pesto, dei biscotti fatti in casa, delle barrette energetiche o altri dolci. Tritate possono arricchire le insalate, insaporire la pasta, il riso, i contorni.

Segnaliamo che anche assumendo noci brasiliane, chi è allergico al mango, agli anacardi, ai pistacchi o ad altre noci potrebbe andare incontro a reazioni indesiderate, ma tutto dipende dalla sensibilità individuale.

LA RICETTA: BISCOTTI CON CIOCCOLATO FONDENTE E NOCI BRASILIANE

Ingredienti:

• 100 gr di farina 00 biologica
• 100 gr di farina integrale biologica
• 100 gr di noci del Brasile
• 100 gr di cioccolato fondente
• 100 gr zucchero di canna integrale
• 1 cucchiaio di cacao in polvere
• 1 uovo bio
• 1 cucchiaino di sale fino
• 100 gr olio di girasole

Preparazione:

Mettere in una ciotola olio e zucchero, mescolare bene, aggiungere l’uovo e mescolare. Incorporare le due farine, il lievito e mescolare. Tritare le noci del Brasile e il cioccolato fondente e unire al composto.

Prendere una teglia e coprirla con la carta da forno. Fare delle palline con il composto. Adagiarle sulla teglia, schiacciarle leggermente con la mano (non troppo) lasciando un po’ di spazio tra una e l’altra.

Infornare a 170° per 10’. Lasciarli raffreddare. Non cuocerli troppo perché devono rimanere morbidi e asciugandosi si seccheranno un po’.

Fonti:

“Selenio e Tiroide” - Massimiliano Andrioli
“Noci Brasiliane: proprietà, benefici e valori nutrizionali e calorie nelle Noci del Brasile”- Benessere 360°
“Noci del Brasile, proprietà e uso” - Alessandra Romeo
“Influence of physiological dietary selenium supplementation on the natural course of autoimmune thyroiditis” - Nacamulli et al., 2010